Il Governo cancella lo statuto dei lavoratori e la costituzione. Scardinate le tutele dell’articolo 18. Contratti aziendali, si potrà licenziare!!


Il governo cancella la Costituzione e credo di non esagerare !!! Se prima l’articolo 8 tanto caro al ministro del Welfare Maurizio Sacconi rappresentava un furbo escamotage per aggirare l’articolo 18 dello Statuto (che vieta il “licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo”), oggi, con l’approvazione in commissione Bilancio di due emendamenti della maggioranza, è tutto scritto nero su bianco. Sì perché d’ora in poi i contratti di lavoro potranno essere discussi e firmati anche in deroga alle leggi vigenti e soprattutto alle “regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali”. E fra le materie suscettibili “a deroga” ci sono anche i licenziamenti. Ma a chi spetterà l’onere di sottoscrivere questi patti con le aziende? Lo chiarisce un secondo emendamento accolto dalla commissione parlamentare: alla maggioranza delle rappresentanze sindacali interne a una determinata ditta, Rsu o Rsa che siano. In altre parole, con l’accordo dei “suoi” sindacati, l’azienda conquisterà il diritto al licenziamento facile tranne che l’allontanamento dal posto di lavoro non sia in contrasto con la Carta costituzionale o vietato da altri “vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro”. Non è stata toccata invece la parte dell’articolo che vieta i licenziamenti delle donne in concomitanza di matrimonio e gravidanza.
Passano gli emendamenti che consentono esplicitamente di derogare alle leggi vigenti anche in caso di licenziamenti. In altre parole: spazzato via l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ultima tutela rimasta in piedi dopo un quindicennio di deregulation di centrodestra. I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale "operano anche in deroga alle disposizioni di legge e alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali". È quanto esplicita un emendamento alla manovra, presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le materie per le quali è possibile la deroga dalla legge e dai contratti nazionali figura, ripeto, anche il licenziamento. Salve solo la «Costituzione nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro». È una delle novità all'articolo 8 della manovra bis.
Le modifiche della maggioranza di governo all'articolo 8 indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l'articolo 18, in violazione dell'articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama.


Marco Sanna